Page 2 - sette itinerari
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antichità romane e vi furono raccolte diverse collezioni archeologiche ed i reperti provenienti da vari scavi.Nel Chiostro michelangiolesco sono oggi esposte circa 400 sculture di tutte le tipologie della produzione artistica romana (statuaria, materiali architettonici, sarcofagi, are dedicatorie). Le gallerie del Chiostro sono dedicate alla Sezione Protostorica dei popoli la- tini e allo sviluppo della cultura laziale della tarda età del bronzo e dell'età del ferro (XII-VII secolo a.C), con particolare riferimento al territorio di Roma. La Sezione Epigrafica è collo- cata nel corpo di fabbrica costruito nella prima metà del Novecento e oggi completamente ristrutturato. Nell'esposizione viene illustrata la nascita e la diffusione della lingua latina at- traverso vari documenti scritti, come il Cippo del Foro, la Corona in calcare di Palestrina, le defixiones, i tituli, le insegne delle associazioni ed un gruppo di testi che testimoniano la so- cietà romana, il suo sviluppo e usi e costumi. L'Aula Ottagona, che dal 1928 è un Planeta- rio, conserva intatta una straordinaria cupola a ombrello e ospita al proprio interno le sculture trovate nelle terme. Tra i capolavori esposti vi sono la statua in bronzo dorato del cosiddetto Principe ellenistico, del II sec. a.C, il Pugilatore seduto, del I sec. a.C. e la famosa Afrodite di Cirene, replica di età adrianea dell'originale di Prassitele. Le olerarie rinascimentali, stra- ordinario spazio oggi utilizzato per mostre ed incontri, sono state restaurate di recente.Nel 1860 Palazzo Massimo alle Terme fu scelto come luogo per creare la stazione Termini il ter- reno occupato dalla villa Montalto-Peretti Massimo, proprietà del duca Mario Massimo di Ri- gnano, commissario generale delle ferrovie. Cominciarono così gli espropri, e ai Massimo non restavano nel 1873 che 8000 metri quadrati oltre il palazzo che, costruito da Camillo Pi- strucci sull'area della demolita villa di Sisto V, nel 1886 era ultimato. Il gesuita Massimiliano Massimo trasformò il palazzo in istituto scolastico: nel corso dei la- vori vennero alla luce tratti di un'antica strada romana che univa il Quirinale con la porta del Viminale ed un cippo che ricordava la gens Lollia: forse il destino dell'edificio era già asse- gnato. Infatti il complesso edificio improntato ad una certa austerità, non immune da moduli neorinascimentali è stato acquistato dal ministero dei Beni Culturali ed è divenuto la sede centrale del Museo Nazionale Romano, che prevede un'articolazione policentrica con gli altri siti già fruibili da tempo dell'aula Ottagona, ex planetario, dei locali delle Terme di Diocle- ziano e dello splendido Palazzo Altemps recentemente inaugurato. Finalmente, dal 27 giu- gno giorno della tanto attesa inaugurazione, sono aperte le porte dell'ex collegio e questo può essere considerato davvero l'evento culturale dell'anno. Le numerose sale visitabili si articolano secondo 4 piani espositivi: nel seminterrato sono esposti i tesori di numismatica e gioielleria romana, al piano terreno si trova ubicata la se- zione di arte antica con pezzi unici di scultura e ritrattistica romana nonché di sculture origi- nali greche di fase tardo repubblicana-tardo imperiale, il primo piano dedicato ancora alle sculture, questa volta unicamente di età imperiale, con i pezzi esposti secondo una ricerca- tezza finalizzata alla chiarificazione dell'evoluzione stilistica legata alle diverse fasi cronolo- giche. Ma, sicuramente, è nelle sale del secondo piano che il pubblico avrà la sensazione di rimanere senza fiato: dopo anni di restauro saranno visibili gli splendidi affreschi della villa di Livia a Primaporta e dei sotterranei della villa della Farnesina: capolavori indubbiamente unici in grado di competere se non di superare la magnificenza delle pitture pompeiane. La Chiesa comunemente conosciuta come Santa Maria degli Angeli è in realtà intitolata a Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Tale consacrazione è dovuta ad un certo Antonio del Duca, sacerdote siciliano che, volendo consacrare il luogo ai sette angeli e sette martiri, fece pressione sul Papa Pio IV, affinché commissionasse all'86enne Michelangelo un progetto di trasformazione dei ruderi in chiesa. Il 27 luglio 1561 Pio IV emanava la bolla che sanciva l'erezione di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, concedendo l'officiatura ai certosini di Santa Croce in Gerusalemme e dando l'incarico a Michelangelo, che progettò la chiesa nel Tepidarium delle Terme di Diocleziano.La sua realizzazione, iniziata nel 1563, fu ultimata nel 1566, dopo la morte dell'artista (1564). Fucompletata con un rimaneggiamento del Vanvitelli