Page 6 - sette itinerari
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tico e la modifica della facciata che venne progettata da Carlo Fontana, mentre sotto Pio IX°, Virginio Vespignani eseguì un restauro stilistico. [1866-77] L'interno è spartito in tre na- vate divise da ventidue colonne antiche di granito che sostengono una trabeazione costi- tuita da frammenti antichi che continua sulla controfacciata. Il soffitto ligneo, a lacunari, fu disegnato dal Domenichino [1617] che nell'ottagono centrale dipinse l'Assunta. All'inizio della navata centrale, sulla destra, è collocato il tabernacolo marmoreo firmato da Mino del Reame. Subito dopo, nella Cappella del Coro progettata dal Domenichino, 'Madonna di Strada Cupa' attribuita a Perin del Vaga e 'Fuga in Egitto' di Carlo Maratta. Al centro, nell'abside gli im- portanti mosaici del periodo medievale [1140-43] raffiguranti sull'arco 'Profeti Isaia e Gere- mia e Isaia', 'Simboli degli Evangelisti', 'I Sette Candelabri dell'Apocalisse'. Nella semicalotta, al centro, il mosaico con 'Cristo incorona la Vergine'. All'altezza delle finestre i mosaici con Storie della Vergine di Pietro Cavallini [1291] il massimo esponente della pittura medievale romana assieme a Jacopo Torriti. A sinistra dell'abside è situata la Cappella Altemps, e nel transetto sinistro il monumento al cardinale Pietro Stefaneschi, [m.1417] la statua del cardi- nale Filippo D'Alecon e una rara testimonianza romana di Palma il Giovane con 'Il Martirio dei Ss.Filippo e Giacomo'. La navata sinistra inizia con la Cappella Avila; segue la tomba di Innocenzo 11° eretta dal Vespignani nel 1689, e nella terza cappella soffitto, lunette e pala d'altare di Ferrau Tenzone. Nella prima, costituita dal battistero disegnato da Filippo Raguz- zini nel 1741, fu rinvenuta sotto il pavimento, nel 1920, l'ambiente di una domus romana. V° Itinerario LE MIRABILIA DEI PAPI Via Giulia ,Castel Sant'Angelo e il Vaticano. La via prende il nome da Papa Giulio IL La strada venne aperta da Bramante contempora- neamente alla via Della Lungara sulla riva opposta del Tevere. L'intenzione del papa era di creare un anello viario composto da Via della Lungara, ponte Sisto, via Giulia e a chiudere un ponte - progettato ma mai realizzato - davanti all'ospedale di Santo Spirito.Lungo que- st'asse, secondo le intenzioni del Pontefice, dovevano concentrarsi gli edifìci di maggiore importanza dello Stato.All'altezza di ponte Vittorio Emanuele II sul lungotevere Castello si in- nalza la massiccia mole del Castello. L'opera originale era molto diversa da quella che oggi si può vedere. Per opera dell'imperatore Aureliano ci fu la trasformazione in castello , nel XI secolo fu aggiunta la torre e quando nel 1277 divenne proprietà del Vaticano, furono aggiunti gli appartamenti pontifici. L'Angelo bronzeo del XVIII secolo che da il nome al castello sca- turisce da una antica leggenda che risale alla terribile peste del 590. Secondo la storia la peste terminò grazie all'apparizione di un angelo che si posò sopra il mausoleo e fece il gesto di riporre la spada nel fodero a simbolo della grazia concessa. E' stato utilizzato nel tempo come luogo di rifugio di papi e di prigione. Per renderlo più si- curo nel 1277 fu costruito il cosiddetto passetto che che lo unì alle mura vaticane . Il passetto è un lungo corridoio fortificato che consentiva il passaggio dei pontefici dai Palazzi Vaticani al castello. Oggi è sede del Museo nazionale di Castel S.Angelo dove sono raccolte colle- zioni di armi e documenti inerenti la storia del castello. Si possono visitare tutti gli ambienti, dalla prigione agli appartamenti del papa a tutte le numerose sale ricche di decorazioni. Ri- cordiamo la sala dell'Apollo con affreschi della scuola di P. del Vaga; la cappella di Leone X con sculture rinascimentali; le sale di Clemente VII con opere di G. Romano, T. Gatti, L. Si- gnorelli e altri; la loggia di Paolo III opera di R. da Montelupo; la loggia di Giulio II del Bra- mante; l'appartamento di Paolo III con la sala Paolina decorata da P. del Vaga, D. Beccafumi e altri; la sala dell'Adriatico e la sala dei Festoni con alle pareti S. Gerolamo di L. Lotto Nello Stato del Vaticano (stato indipendente in territorio italiano) domina Piazza S.Pietro ca- polavoro architettonico del Bernini. Alla basilica centro spirituale della Cristianità lavorarono il Bramante, Raffaello, G. da Sangallo, Peruzzi, A. da Sangallo finché nel 1547 subentrò Mi-